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148 LA PRIAPEA

CLXI.


Vecchie, poichè volete della menta
     Ad onta ed al dispetto mio cacato,
     Io di darlavi son deliberato,
     4Benchè ne sia la voglia mal contenta.
Però non aspettate ch’io men penta
     Per avermi di tempera trovato,
     Perchè dove ora il fo per un ducato,
     8Un’altra volta nol farei per trenta.
E poi, queste faccende son da fare
     Secondo i gricci, e quando è caldo il chiodo,
     11E proprio sulla foggia del ficcare.
Dio voglia che sia vero quel che n’odo,
     Nè sia bugia da farmi rinnegare,
     14Che le galline vecchie fan buon brodo.


CLXII.


Priapo, questa maschera che pare
     Così nel volto angelica e divina
     Fatta dalla medaglia di Faustina,
     4Oggi ti son venuto a presentare.
Talchè, quando t’accade d’affrontare
     Qualche robba smerlata da dozzina,
     Ch’abbia la cordovana poco fina,
     8La facci su quel fatto mascherare.
In questa foggia ti sarà diviso,
     Che fino all’Aretino barbagianni
     11Tre doppi sia più bello di Narciso.
E se vecchia sarà di novant’anni,
     Con questa bella maschera sul viso
     14Ti parrà buona robba sotto panni.