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152 capitolo quarto

manifestata, Iddio lo toglieva dal monastero, lo chiamava per altre vie. Contento! Sì, afflitto e contento, ma della sua contentezza non poteva dire il perchè a Benedetto. La parola divina non avrebbe avuto valore per Benedetto s’egli non la intendeva da sè.

«Contento, no» diss’egli. «In pace, sì. Noi c’intendiamo, vero? E adesso raccogliti per le mie parole ultime, che spero ti saranno care.»

Don Clemente, nel dir così a voce bassa, si colorò tutto di rossore.

Benedetto piegò il capo a lui che gl’impose ambo le mani con dignità soave.

«Desideri» disse la virile voce piana «dare tutto te stesso alla Verità Suprema, alla sua Chiesa visibile e invisibile?»

Come se si fosse atteso a quell’atto e a quella domanda, Benedetto rispose pronto con voce ferma:

«Sì.»

La voce piana:

«Prometti tu, da uomo a uomo, vivere senza nozze e povero fino a che io ti sciolga della tua promessa?»

La voce ferma:

«Sì.»

La voce piana:

«Prometti tu essere sempre obbediente all’autorità della Santa Chiesa esercitata secondo le sue leggi?»