4 capitolo primo

«Non mi conosci» replicò Jeanne. «Sei la sola persona, fra i miei amici, che non mi conosce.»

«Già, solamente quelli che ti adorano ti conoscono, penso io, eh? Oh sì, questa è una manìa che hai, di credere che tutta la gente ti adora.»

Jeanne fece la solita boccuccia di bambina infastidita.

«Che sciocca!» diss’ella. E subito corresse la parola con un bacio e una smorfia, mezza sorriso, mezza lamento.

«Le donne!» riprese. «Le donne, ti ho sempre detto, mi adorano! Vuoi dire che non mi adori, tu?»

«Mais point du tout!» esclamò Noemi. Jeanne brillò negli occhi di malizia e di dolcezza:

«In italiano si dice: sì, di tutto cuore!»

I fratelli Dessalle avevano passato l’estate precedente a Maloja, Jeanne studiandosi di essere una compagna gradevole, nascondendo quanto poteva la sua insanabile piaga; Carlino cercando, nelle ore mistiche, a Sils Maria e nei dintorni, le traccie di Nietzsche, farfalleggiando nelle ore mondane di dama in dama, pranzando spesso a S. Moritz e persino a Pontresina, facendo musica con un addetto militare dell’ambasciata germanica di Roma e con Noemi d’Arxel, discorrendo di religione con la sorella e il cognato di lei. Le due sorelle d’Arxel, orfane, erano belghe di nascita, olandesi di origine e protestanti. La maggiore di esse. Maria, aveva