Pagina:Il Pastor fido e Compendio della poesia tragicomica.djvu/349

E se t’ho col mio dir cosí trafitta,
Ho fatto come suol medica mano
Pietosamente acerba,
Che va con ferro o stilo
Le latebre tentando
Di profonda ferita,
Ov’ella è piú sospetta e piú mortale.
Quétati dunque ornai,
Nè voler contrastar piú lungamente
A quel ch’è giá di te scritto nel cielo.
AMARILLI.
Oh sentenza crudele,
Ovunque ella sia scritta, o ’n cielo o ’11 terra!
Ma in ciel giá non è scritta;
Chè lassú nota è l’innocenza mia.
Ma che mi vai, se pur convien ch’i’ mora?
Ahi questo è pure il duro passo! ahi questo
È pur l’amaro cálice, Nicandro!
Deh, per quella pietá che tu mi mostri,
Non mi condur, ti prego,
Sí tofeto al tempio: aspetta ancora, aspetta.
NICANDRO.
Oh ninfa, ninfa! a chi ’l morir è grave,
Ogni momento è morte.
Che tardi tu il tuo male?