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sò per suo onore, e anche per dubio de l’ira del Re, così morto cavarlo de casa, e nel pensiero gli occorse de portarlo dentro del suo convento. E postolo in spalla del suo famiglio, all’orto dei Frati se condussero, e da quindi facilmente nel luoco intrati, il portarono in quelle parti ove li Frati andavano a loro destro; e per avventura non trovandosi altro che una seggia acconcia per l’altre che erano ruinate, però che come de continuo vedemo la maggior parte de’ luochi de’ Conventuali pareno più presto spelunche de ladri, che abitacoli de servi de Dio, e in quell’una il posero sentato non altramente che come facesse il suo destro. e quivi lo lasciarono e ritornarono a casa. Stando in tal modo messere il Maestro, che da dovero parea che scaturisse il superfluo del corpo, avvenne che ad un altro frate giovene e gagliardo in su la mezza notte li venne soverchia voluntà di andare a detto luoco per fare sua opportunità naturale, ed acceso un piccolo lume se ne andò ratto al proprio loco ove era Maestro Diego morto sentato: lo quale da lui riconosciuto, e crédendo vivo, senza fargli motto se tirò indietro, per cagione che tra loro era, per alcune invidie e odiosità fratesche, mortale e fiera inimistà. E così da un canto aspettando fin che lo maestro secondo il suo credere fornisse quello che anco lui intendea già di fare, ed avendo in su tal deliberazione pur assai aspettato, e non vedendo el maestro moverse, e lui dalla necessità del fatto tirato, con seco più volte disse: In fé de Dio, costui non per altro rispetto sta fermo, e non mi vuole dar luoco, se non per dimostrarmi insino a questo atto la sua inimistà per prava intenzione che ha meco; ma ciò gli verrà fallito, perchè