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Caracciolo nominato, cavalcando per la città a suo diporto, gli venne vista una leggiadra madonna giovene e molto bella, moglie de un gran cittadino; al quale summamente piacendo senza partirse da quindi si sentì sì nelli lazzi de amore avvolto che non sapeva qual camino togliere se doveva per retornarse a casa. E continuando ogni dì e nel passare e nell’onesto vagheggiarla tanto fé e tanto se travagliò che indusse lei ad amare anco lui; però che le più volte e con piacevole guardatura e di graziosa resposta ai soi saluti il favoreggiava, del che Marino ne restava oltremodo contento, sperando de continuo esser reposto in meglior fortuna. Un dì se fè una festa a onore e gloria de detto signor Duca, e in quella andate la maggiore parte de le donne della città, e tra le altre la da Marino amata e singolarmente onorata vi andò; la quale essendo vista dal Signore, e come una de le prime belle molto piaciutali, non sapendo ch’el suo molto amato Marino de quella fosse in alcun modo preso, se deliberò lui pigliare e seguire in sino al fine tale degna impresa. La gentil donna che anco non aveva visto detto Signore, quantunque lo avesse da molti molto mirabilmente sentito commendare e giudicare oltra ogni altro principe savio costumato e proveduto, fiero nell’arme, vigoroso e gagliardo e magnanimo, raccolse che la sua presentia non solo non avea la data fama in parte alcnna diminuita, ma anco de bellezza e leggiadria essere specchio ed esempio de’ viventi; la quale come consideratrice di tante e laudevoli parti de continuo fiso el mirava, gli Dii pregando per lo suo felice stato. El Signore, che come è già detto, tale donna gli era unicamente pia-