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contava che, ogni volta che la marchesa bisnonna indossava questo vestito, egli soleva ripeterle: “Marchesa, approfittate della circostanza; in questo momento non saprei negarvi niente!„ Ma la marchesa — egli soggiungeva — non ne approfittò mai.

— Da donna prudente — rispose Zòsima.

Il marchese fece una mossa interrogativa.

— Perchè una signora — ella spiegò — non deve chiedere, ma attendere che il suo desiderio sia indovinato.

Per un istante si era illusa intorno alla intenzione del marchese. E vedendolo pensieroso, un po’ accigliato, aveva aspettato che le dicesse: — Indovino il vostro desiderio. Sarà fatto come voi volete. — Invece egli cambiò discorso.

— Verrete domani a Margitello? Faremo l’assaggio dei vini... È la prima festa della Società Agricola.

— Grazie — ella rispose freddamente.

E la mattina dopo finse di dormire per evitare che il marchese ripetesse la proposta sul punto di andar via.

Egli si era aggirato un po’ per la camera, esitante se dovesse svegliarla o no; si era fermato a guardarla, e la marchesa che teneva gli occhi socchiusi fu maravigliata di vedergli fare un gesto, quasi volesse scacciare con le mani qualche tristo pensiero che lo tormentava, tanto dolorosa era stata l’espressione del suo viso in quell’atto.