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è non pensarci affatto. Prendo moglie; ho i miei affari, voglio vivere tranquillo. Che avete guadagnato voi coi vostri famosi libri? Non ci dànno da mangiare essi, non ci tolgono un guaio di addosso; e ne abbiamo tanti! Dunque? Dunque stringiamoci nelle spalle, e lasciamo che le cose vadano come debbono andare. E poi, caro cugino, noi non siamo scienziati. Gli scienziati fanno tante belle scoperte; se le tengano per loro. Noi non possiamo rispondere: — È vero! Non è vero! — Che ne sappiamo? Dobbiamo stare in fede loro. Non sono infallibili. Dunque?... Me ne vado; è tardi.

— I preti non vogliono altro; contano su la nostra ignoranza.

— Voi ce l’avete coi preti. Per me, sono uomini come noi. Perchè hanno la chierica? Perchè dicono messa? Fanno il loro mestiere. Io sto a sentirli, e poi... agisco come mi persuado. Anche don Aquilante ce l’ha coi preti. E intanto egli le sballa più grosse di loro. Non voglio dar retta a nessuno da oggi in avanti. Fate come me. Ve ne troverete bene. Che male ci sarebbe stato se aveste celebrato a suo tempo il matrimonio religioso? Avete riparato ora, e vi approvo.

— Per contentare mia moglie....

— Dovevate contentarla prima, se le volevate bene. Avete avuto paura. Significa che, in fondo, non siete proprio convinto neppure voi....