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si turba per ciò. Siamo insetti impercettibili di fronte al Creato.

— Ma cotesta Natura chi l’ha fatta?

— Nessuno. Si è fatta da sè, e da per sè....

— Chi ve l’ha insegnate tutte queste fandonie?

— Chi? I libri che voialtri non leggete. Fandonie? Verità sacrosante; e i preti che hanno paura di perdere la cuccagna, se esse si diffondono nel popolo....

— Voi l’avete sempre coi preti!

— Sono nemici d’ogni bene dell’umanità.

Tacquero, per guardare la folla fermatasi e inginocchiatasi laggiù davanti a la chiesa di Sant’Isidoro recitando il rosario del Sagramento dietro a don Silvio che portava la croce nera, tra una dozzina di lanternoni. Si udivano distinte le parole cantate:

— E cento mìlia volte sia lodato e ringraziato...!

In quel momento la campana del convento di Sant’Antonio dava il segno dell’un’ora di notte.

Il marchese si avviò.

Al lume di luna, si vedeva la folla dei preganti che sfilava inoltrandosi per la via di rimpetto, dietro la croce nera e le fiammelle gialle dei lanternoni che pareva traballassero.