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di cavalieri! Questi uomini, vestiti à mezzo, sono usciti due ore prima del levar del sole per sarchiare un campicello, o per altra bisogna agricola. Taluno ha il poderetto a cinque o sei chilometri dal villaggio: ed ei vi si conduce tutti i di col figliuoletto, col ciacco e col cane. Il maiale ed il cane sono stecchiti, l’uomo ed il fanciullo non sono tarchiati; e pure, l’aspetto loro è composto a soave letizia. Il padre compera dell’insalata ed una focaccetta di meliga che forniranno la cena della famiglia. Un sacco di paglia accoglierà al riposo le stanche membra. Se vi talenti seguirli alle loro case, vi pregheranno di cenar con essi. Povera ogni cosa nella casa; povera, come le case, la suppellettile della mente.

La donna attende alla porta il signor suo. Fra gli animali domestici la donna è quello che il villico romano meglio adopera d’ogni altro. Ella fa il pane e la galletta di meliga: fila, tesse, cuce; va tutti i giorni a provvedere legna a cinque chilometri e l’acqua a due e mezzo; réca in sulla testa il carico di un mulo; lavora dal sorger del di a notte senza piatire, e senza un lamento. I fanciulli che partorisce in buon numero, e si reca alla poppa, sonole di grande aiuto: imperciocchè all’età di quattr’anni li adopera alla custodia di altri animali.

Non chiedete a cotesti poveri campagnuoli che cosa pensino di Roma e del suo governo, chè parlereste arabo, Governo nel loro com-