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ricoveravano i bagnanti poveri con le loro famiglie, separati dagli altri come lebbrosi.

E invero erano tutti malati: bambini paralitici, donne tisiche, uomini con piaghe, con la scabbia, forse anche davvero con la lebbra.

— Suonerò la fisarmonica come quel ragazzo che ieri notte faceva ballare le donne lassù del palazzo; ma la suonerò per me solo. E se vivrò dopo di voi, che Dio vi conservi cento anni ancora, voglio vendere tutto e fare qui le case per quei poveretti delle capanne. E ci farò anche la chiesa col campanile e sul campanile un faro per i naviganti sperduti.

La madre approvava: tutto avrebbe approvato, anche i progetti più fantastici, pur di vedere il suo Bellia così tranquillo steso al sole fino a che la mano fosse guarita.

— Il paese nostro adesso mi sembra così lontano, mi sembra un sogno; e la casa una prigione: prima non era così; prima mi divertivo tanto, in casa e fuori; ma dacchè è morto zio Basilio tutte le cose si sono rovesciate.