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il catilinario 47

sero stato tu se’, e ricórdati che tu se’ uomo: onde considera che è mestieri al tuo fatto1. Ajutorio domanda da ciascuno, eziandio da’ molti bassi2.

Anche diede Lentulo a Vulturzio ambasciata a parole3: che dicesse a Catilina che, conciossiacosachè egli dal senato sia giudicato per nemico, per cui consiglio rifiuta gli servi, o niuna persona? e che in Roma è ogni cosa apparecchiata a suo comando; e che non dubiti di approssimarsi alla città.


CAPITOLO XXXII.


Come Cicerone fece prendere quegli ch’andavano a Catilina.


Fatte queste cose nel modo che detto è, e ordinata la notte che doveano andare, sapendo Cicerone tutto il fatto dagli ambasciadori, comandò a L. Valerio Fiacco e a C. Pontino, pretori, che pongano aguati al ponte Milvio (a)4, e che debbano pigliare tutta la compagnia de’ Franceschi; e disse tutta loro la cagione perchè erano mandati, e ch’egli facciano tutte cose come bisogna; e diede loro uomini militari (b)56: e furono poste le guardie senza alcun romore, le quali, siccome comandato loro era, dovessono occultamente guardare il ponte. Poichè a quello luogo vennono gli ambasciadori con Vulturzio, fu levato il romore dall’una parte e dall’altra7. Gli Franceschi, cognoscendo il fatto, senza dimoranza8 s’arrenderono a’ pretori. Vulturzio prima, confortando gli altri, si difese con arme da quella moltitudine; poi, vedendosi abbandonato dagli ambasciadori, pregando e scongiurando molto Pontino del suo salvamento, perocchè era suo conto9, alla perfine, timoroso, e diffidandosi di sua vi-

  1. onde considera che è mestieri al tuo fatto) Fatto qui sta per faccende, negozii, bisogni, e corrisponde propriamente al latino ratio.
  2. ajutorio domanda da ciascuno, eziandio da’ molti bassi) Facciamo qui primamente osservare che ajutorio è voce del tutto antiquata, ed oggi si ha a dire ajuto; appresso, che basso, oltre degli altri suoi significati, si usa pure per abjetto, umile, infimo, come qui fa il nostro autore; e da ultimo che molti bassi è qui un idiotismo de’ Fiorentini, i quali sogliono mutar l’avverbio ed ancora il sustantivo, e farli accordare co’ nomi come se fossero adjettivi; come in poca d’ora, e simili: ma questi modi oggi non sono da usare, se non nelle umili scritture, ne’ dialoghi famigliari, e nelle commedie.
  3. a parole, cioè a voce, che risponde al latino verbis e questo esempio sarebbe da aggiungere nel Vocabolario della Crusca all’altro solo arrecatone dal Manuzzi.
  4. (che oggi si chiama ponte Molle).
  5. (e dessi qui intendere che uomini militari, ovvero militi, si diceano anticamente tutti quegli Romani, ch’erano ammaestrati e diputati ad arme e a battaglia, o a piè o a cavallo che fossono: di questi diede loro.)
  6. e diede loro uomini militari) Il testo latino qui ha: Homines militares, sine tumultu praesidiis collocaiis, sicuti praeceptum erat, occulte pontem obsidunt. Si noti intanto il vocabolo militare, il quale oggi con poca proprietà si adopera come sustantivo, per soldato, uomo appartenente alla milizia; chè esso è solo adjettivo, e vale appartenente alla milizia, di milizia, da soldato, e può dirsi così di persone, come di cose. Onde il Boccaccio nel Filocolo disse: Era questi per la sua virtù prescritto all’ordine militare. Vedi il nostro Vocabolario domestico.
  7. fu levato il romore dall’una parte e dall’altra) Levare il rumore, o romore, val propriamente cominciar tumulto.
  8. cognoscendo il fatto, senza dimoranza ec.) Anticamente fu detto cognoscere per conoscere: e dimoranza, che è voce antica, qui sta per dimora in sentimento di indugio.
  9. perocchè era suo conto) Conto è qui usato in forza di sustantivo, e vale conoscente, ami