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avuto e tenuto grande per dare beneficii e grandi guiderdoni; Catone per costanzia d’intera vita1. Quegli per mansuetudine e misericordia divenne famoso e grande: questi per severità e somma giustizia. Cesare, dando, rilevando2, perdonando; Catone, niuna cosa donando, acquistò gloria. L’uno era refugio de’ miseri; l’altro distruggimento de’ rei. Di colui era lodato lo leggiere3 perdonare; di costui la forte constanzia. All’ultimo, Cesare s’avea posto in cuore di affaticare, vegghiare; e agli fatti degli amici essere atteso, e li suoi non molto curare; nè negare niuna cosa, la qual fosse da esser donata; a sè desiderava grande signoria, oste e nuova battaglia là dove la virtù sua manifestar si potesse: ma lo studio di Catone fu ad essere temperato e composto ad onore, e a grandissima severità e giustizia: non si tramettea d’avere ricchezze a prova del ricco4, nè d’occulte malizie e opere cogli operatori loro; ma col buono e savio di fatto e di virtù, col temperato dell’onestà, coll’innocente dello attenimento5: volea esser buono piuttosto che parere: e così gl’intervenia che quanto egli meno addomandava gloria, tanto più e maggiormente l’acquistava.


CAPITOLO XLII.


Come li presi furono puniti

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Poichè il senato, secondo ch’io dissi, s’accordò nella sentenzia di Catone6 il consolo, pensando che fosse il meglio sbrigarsene quella prossima notte7, acciocchè in questo mezzo non apparisse novità, comandò a soprastanti8 ch’apparecchiassono quelle cose, ch’egli volea, per gua-


    be Pietro e Giovanni sono di altra indole, volendo significare che son d’indole differente; nè si direbbe che un uomo è stato spogliato da altri assassini, senza qualificare lui stesso per assassino. Laonde, non avendo qui frate Bartolommeo mai dello avanti di alcun modo che l’uno o l’altro avesse tenuto, avrebbe dovuto dire diverso, differente, e non altro modo.

  1. Catone per costanzia d’intera vita) Intero, non altamente che il latino integer, molto bene si adopera figuratamente per puro, sincero, leale. Così Dante al canto 12 del Purgatorio disse: Che fu al dire e al far così intero; cioè leale, sincero.— Costanzia e constanzia son voci antiche, ed oggi si dice costanza.
  2. rilevare qui sta per sollevare da calamità, riconfortare.
  3. leggiere qui vale facile.
  4. non si trametteva d’avere ricchezze a prova del ricco) Si noti primamente il verbo tramettere, il quale al neutro pass. molto ben si adopera per impacciarsi, ingerirsi, curarsi, come in questo luogo; appresso, che a prova o a pruova è pure bel modo di nostra lingua, e vale a gara, a concorrenza, a competenza.
  5. attenimento è lo stesso che astinenza, ovvero continenza; ma oggi non sarebbe da adoperare.
  6. s’accordò nella sentenzia di Catone) Accordarsi a una cosa è registrato nel Vocabolario per convenire, concordare ma non accordarsi in una cosa, come leggesi in questo luogo; e, tuttochè ambedue i nostri codici avevano si accordò alla sentenza, pure non abbiam creduto di dover mutare, imperocchè ci pare egualmente bello questo modo del testo a stampa: nè incontrasi nel Vocabolario.
  7. ’fosse il meglio sbrigarsene quella prossima notte: cioè fosse la miglior cosa, il miglior partito ec. E vogliamo ancora qui aggiungere che sbrigarsi qui sta per uscir di briga, levarsi d’intorno briga o fastidio, o checchessia che faccia pensare; se non che a noi pare che abbia non poco del familiare, nè possa lodevolmente usarsi nello stil nobile e grave.
  8. comandò a’ soprastanti ec.) Qui il latino ha triumviros; e vuoisi intendere di quei tre magistrati inferiori istituiti in Roma a giudicar gli affari criminali, e che facevano giustiziare colo-