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parte seconda 353

E forse fu egli, il Filosofo, che scelse quel numero determinato di poesie, le quali formano l’odierno Shih-king, in mezzo alle moltissime del suo tempo. Infatti la più parte degli autori sostiene, che Confucio ne prendesse un trecento delle tremila canzoni che c’erano allora, e ne componesse il detto libro; e che facesse ciò pigliando tutte le poesie provenienti dallo Stato di Ceu, o dal Reame di Mezzo, e facendo poi una scelta di quelle che risalivano al tempo della dinastia de’ Shang, e di quelle che si avevano nel regno di Lu sua patria.1 Pertanto non bisogna dimenticare, che un’antologia di trecento poesie par che ci fosse eziandio prima del nostro filosofo; ed egli stesso allude a quella, in due luoghi almeno del Lun-yü:2 anzi l’ordine, nel quale erano disposte le canzoni in siffatta raccolta, sembra che fosse presso a poco quello dell’odierno Shih-king; imperocchè un passo del Ceu-li, o «Codice della dinastia di Ceu», ci fa sapere, che eravi un magistrato, il quale aveva incarico d’insegnare quei sei generi di poesia, dei quali abbiam parlato poco sopra. Del resto, tutto quel che Confucio fece intorno allo Shih-king, lo dice egli stesso. «Tornato in Lu dal reame di Wei, mi detti, così si esprime nel Lun-yü,3 a mettere al loro posto le poesie chiamate Ya e quelle chiamate Sung;» poesie che sono, come vedemmo, le due ultime delle sei specie di liriche.4


  1. Wên-hsien-thung-kao, lib. clxxviii, fol. 1.
  2. Lun-yü, ii, 2; xiii, 5.
  3. Lun-yü, ix, xiv.
  4. La conclusione, a cui giunge anche il Legge, è questa: «The Book of Poetry, arranged very much as we now have it, was current in China long before the sage; and its pieces were in the mouths of statesmen and scholars, constantly quoted by them on festive and other occasions». E inoltre è d’opinione