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82 parte prima

ottantotto anni; di gran lunga perciò maggiore della differenza del tempo assegnato alla nascita di Gesù. Ma è da considerare la maggiore antichità che conta il Buddhismo; e i mezzi migliori che noi avemmo per rintracciare la verità, o per avvicinarvisi. In quanto a quell’altre date buddhiche che sorpassano di molti secoli quelle delle croniche singhalesi, e hanno perciò del favoloso; per le ragioni che abbiamo dette di sopra, si possono tenere in quel conto, in cui si tiene tra noi la data della creazione del mondo, o del diluvio: dove troviamo la medesima disparità d’opinioni che fra’ Buddhisti. Centoventi congetture differenti abbiamo intorno all’epoca della creazione, con altrettante date; nelle quali, fra la più antica (6984, secondo le Tavole Alfonsine) e la più vicina a noi (3616, secondo il Rabbi Lipman), si trova il divario di 3268 anni. Pel diluvio ne abbiamo sedici sole, delle date; ma dalla massima (3246) alla minima (2104) ci corrono 1142 anni.1

Se v’è confusione d’opinioni, fra gli autori orientali, circa al determinare il cominciamento dell’èra religiosa del mondo buddhico, non minore confusione esiste nello stabilire il succedersi de’ fatti, occorsi dalla morte di Çâkya insino al principio dell’èra nostra. Anche qui gli scrittori indigeni si distinguono principalmente in due classi: quelli che rilevano i fatti e la cronologia dalle tradizioni del Buddhismo settentrionale, e quelli che si attengono alle tradizioni del Buddismo del mezzogiorno. Queste due tradizioni hanno due diverse cronologie per gli avvenimenti de’ primi cinque secoli dell’èra buddhica. Il discutere i molti punti controversi di storia e crono-


  1. Hales, Analysis, t. i, p. 212. — Nott and Gliddon, Ethnological Researches, p. 658, 659, 665.