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canto primo. 9

     Di Rodolfo augusto figlio,
     Ti spaventi il morto Giglio.
A che poni tua speranza
     Nel crudel feroce Scita?
     170Perde il nome la Possanza,
     Che di barbari s’aíta:
     Vile è il trono, a cui sostegno
     Son quell’armi, ed onta il regno.
Ahi demenza! i cervi imbelli
     175Congiurati assalto han mosso
     Al lion che arruffa i velli,
     Al lion che ancora ha rosso
     Di lor strage il forte artiglio,
     E la morte ha nel cipiglio.
180Ei già rugge: fuggite, fuggite,
     Sconsigliati; le frasche sentite
     Ruinose con alto fracasso
     Atterrarsi, e dar loco al suo passo.
     Vedi, vedi, egli spira dagli occhi
     185Fiamme orrende: nessuno lo tocchi;
          Chè signor delle selve
          Valor lo fece, ed arbitro
          Dell’altre belve.