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una specialità della nostra fronte. I nostri Teleferisti sono stati semplicemente prodigiosi.

Vennero lanciate teleferiche dove un tempo nessuno sognava di arrivare.

Ostacoli fluviali, burroni, precipizi vennero superati in breve tempo. Così vennero assicurati i rifornimenti nelle zone montane a dislivelli quasi fantastici.

Vennero fatti impianti permanenti in alta montagna che raggiunsero la lunghezza di 10 chilometri. Altri impianti, facilmente trasportabili, seguono le truppe ed hanno la lunghezza di circa un chilometro.

Nell’inverno del 1916 operavano già 500 impianti di teleferiche capaci di trasportare 15 mila tonnellate di materiale al giorno.

Inoltre funzionavano altre 200 teleferiche a mano e a contrappeso.

In alcune zone alpine il dislivello medio per teleferica è di circa 600-700 metri.

Abbiamo pure teleferiche che superano dislivelli di 1000, 1200, 1400 e persino 1500 metri.

In qualche località montana le linee salgono ad altitudini varianti fra 2000 e 3000 metri; nell’Alta Valtellina parecchi impianti sorpassano anche i 3000 metri.


GENIO.


     Con fede assidua, infaticabilmente
Scolpisce la sua pietra e su v’incide:
«Per la Vittoria» e la Vittoria arride
Del nostro Genio all’opera sapiente.

     Sul glauco Isonzo, sotto la rovente
Furia del piombo che dilania e uccide,
Gli eroici pontieri, ne l’ardente
Giornata di Gorizia, l’austro vide.

     Non vide i minatori al Col di Lana,
Ma li sentì nel boato del monte
Ruggir come leoni di sotterra.

     O Genio nostro! le tue sacre impronte
Scorgeranno i venturi nella frana
Che stritola gli Absburgo in questa guerra.

Giovanni Dalle Bande Azzurre.


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