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XXII PREFAZIONE


suoi gracili rami; e un tronco secolare esprimere direttamente dal tronco rugoso una fragile vaporosa corolla.

Ora, combinando le poche notizie della vita di Teocrito col vario carattere dei suoi idilli, si ricostruisce abbastanza sicuramente la linea di sviluppo della sua poesia.

Teocrito nacque a Siracusa. Lo assicurano le piú autorevoli testimonianze; e le notizie che lo vorrebbero nato a Coo, sono, evidentemente, sofistiche combinazioni dei grammatici.

Nacque a Siracusa. E questo fatto spiega, piú d’ogni altro studio d’alchimia letteraria, il suo genio e il carattere della sua poesia.

Siracusa era la patria d’Epicarmo, e dunque della commedia. E non già della commedia di tipo attico, volta specialmente alla satira e alla politica; bensí della commedia che assumeva come proprio compito la pittura dei costumi e dei caratteri. A Siracusa era vissuto Sofrone, il grande autore del «Mimi», nei quali gli uomini erano rappresentati con immediatezza emula della vita: Platone, come tutti sanno, li leggeva giorno e notte, e ne trasse molti colori pei suoi dialoghi. Siracusa era la vera culla della poesia pastorale. In Sicilia Stesicoro aveva per primo raccolto il mito di Dafni, aveva per primo sollevate le leggende popolari all’altezza del carme epico-lirico. A Reggio, a due passi dalla Sicilia, Ibico aveva cantate le bellezze naturali, superando, per larghezza di linea e intensità di colore, perfino la lirica eolica. In Siracusa, infine, un cielo, un mare, una campagna divini, e un fiume misterioso, che scaturisce direttamente dal suolo, per unica magia, e si volge al mare sotto continue cupole di verzure, dove suona perennemente il canto di mille rosignoli.

Questi gli elementi primi della poesia di Teocrito. Fra gli incanti di questa natura, fra gl’impulsi e la suggestione d’una tradizione gloriosa, viva ed onnipresente, visse il poeta sino ai venti o ai venticinque anni.

E dunque, allorché abbandonò la patria, per recarsi a Coo,