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Il dì seguente, gli capitò una visita quanto inaspettata tanto gradita; il signor marchese di cui s’era parlato: un uomo tra la virilità, e la vecchiezza, il cui aspetto era come un suggello di ciò che la fama diceva di lui: aperto, benevolo, placido, umile, dignitoso, e qualche cosa che indicava una mestizia rassegnata.
“Vengo,” diss’egli, “a portarle i saluti del cardinale arcivescovo.”
“O che degnazione d’entrambi!”
“Quando fui a prender congedo da quest’uomo incomparabile, il quale mi onora della sua amicizia, mi parlò egli di due giovani promessi sposi di codesta parrocchia, che hanno avuto a soffrire per causa di quel poveretto di don Rodrigo. Monsignore desidera di averne notizia. Son vivi? E le a loro cose sono elle aggiustate?”
“Aggiustato ogni cosa. Anzi, io m’era proposto di scriverne a sua eminenza; ma ora che ho l’onore....”
“Si trovan essi qui?”
“Qui; e il più presto che si potrà, saranno marito e moglie.”
“E io la prego di volermi dire se si possa far loro del bene, e anche d’insegnarmi il modo più convenevole. In questa calamità, io ho perduto i due soli figli che