Pagina:I promessi sposi (1825) II.djvu/141


139

altri segnali impensati: tutto gli faceva ombra. Quantunque, al momento ch’egli usciva di Gorgonzola, battessero i tocchi dell’avemaria, e le tenebre che venivano innanzi diminuissero sempre più quei pericoli, pure egli prese a malincuore la strada maestra, e si propose di entrare nel primo viottolo che mostrasse tirar dalla parte a cui gli premeva di riuscire. Sul principio incontrava qualche viandante; ma pieno la fantasia di quelle brutte apprensioni, non ebbe cuore di abbordarne nessuno, per pigliar lingua. — Ha detto sei miglia, colui — pensava. — Se andando per tragetti e per viottoli, dovessero anche diventar otto o dieci, le gambe che hanno fatte le altre, faranno anche queste. Verso Milano non vo certamente, dunque vo inverso l’Adda. Andare, andare, tosto o tardi, vi arriverò. L’Adda ha buona voce; e quando le sia vicino, non ho più bisogno di chi me la insegni. Se qualche barca c’è, da passare, passo subito; altrimenti mi fermerò fino a domattina, in un campo, sur una pianta, come le passere: meglio sur una pianta, che in prigione. —

Ben presto vide aprirsi una stradetta a mancina; e vi si cacciò. A quell’ora, se si fosse abbattuto in qualcheduno, non si sarebbe più fatto schivo di domandare; ma non vi s’udiva