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e poi questa volta avrebbe anche un po’ di ragione, perchè s’incomoda per lei. Guarda, in quei momenti, chi lo toccasse! non ha rispetto a nessuno, fuorchè al signor principe. Ma un giorno il signor principe sarà egli; il più tardi che sia possibile, però. Lesta, lesta, signorina! perchè mi guarda così incantata? A quest’ora ella dovrebbe esser fuori del nido.”

All’immagine del principino impaziente, tutti gli altri pensieri che s’erano affollati alla mente risvegliata di Gertrude, si levarono tosto, come uno stormo di passere, all’apparire di uno spauracchio. Obbedì, si vestì in fretta, si lasciò acconciare, e comparve nella sala, dove i parenti e il fratello erano radunati. Fu fatta adagiare su una sedia a bracciuoli e le fu portata una tazza di cioccolatte: il che a quei tempi era, quel che già presso ai romani il dare la veste virile.

Quando si annunziò che la carrozza era pronta, il principe trasse la figlia in disparte, e le disse: “orsù, Gertrude, ieri vi siete fatta onore: oggi dovete superar voi medesima. Si tratta di far comparsa nel monastero e nel paese dove siete destinata a far la prima figura. Vi aspettano.” (È inutile il dire che il principe aveva spedito un avviso