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commissione pel padre Cristoforo. Il guardiano fece entrare la madre e la figlia nel primo cortile del monastero, le introdusse nelle camere della fattora, alla quale le accomandò; e andò solo a fare la richiesta. Dopo pochi momenti, ricomparve giulivo a dir loro che venissero innanzi con lui; e giunse a tempo, perchè la figlia e la madre non sapevano più come strigarsi dalle interrogazioni pressanti della fattora. Attraversando un secondo cortile, diede un po’ di lezione alle donne sul modo di portarsi colla signora. “Ella è ben disposta per voi,” diss’egli, “e può farvi del bene assai. Siate umili e rispettose, rispondete con sincerità alle domande che le piacerà di farvi, e quando non siete interrogate, lasciate fare a me.” Entrarono in una stanza terrena, dalla quale si passava nel parlatorio: prima di porvi il piede, il guardiano, accennando la porta, disse sotto voce alle donne: “ella è qui,” come per far loro risovvenire di tutti gli avvertimenti che aveva lor dati. Lucia che non aveva mai veduto un monastero, entrata nel parlatorio, guardò intorno dove fosse la signora a cui fare il suo inchino, e, non iscorgendo persona, stava come smemorata; quando, veduto il padre andar verso un angolo, e Agnese tenergli dietro,