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ne abbia pochi; che gli spenderebbe tutti qui. L’altro è un baciocco che mangia volentieri quando gliene danno. Con licenza.”

E con uno scambietto, uscì tra il fornello e l’interrogante, e andò a portare il piatto cui si doveva. “Come volete sapere,” rappiccò Renzo, quando lo vide ricomparire, “che sieno galantuomini, se non li conoscete?”

“Le azioni, caro mio: l’uomo si conosce alle azioni. Quelli che bevono il vino senza criticarlo, che mostrano sul banco la faccia del re senza taccolare, che non attaccano quistioni con gli altri avventori, e se hanno una coltellata da consegnare a uno, lo vanno ad aspettar di fuori e lontano dall’osteria, tanto che il povero oste non ne vada di mezzo, quelli sono i galantuomini. Però, se si può conoscer la gente pulito, come ci conosciamo fra noi quattro, è meglio. E che diavolo vi vien voglia di saper tante cose, quando siete sposo, e dovete aver tutt’altro in testa? e con dinanzi quelle polpette che farebbero risuscitare un morto?” Così dicendo, se ne tornò in cucina.

Il nostro autore, osservando al diverso modo che teneva costui nel soddisfare alle inchieste, dice ch’egli era un uomo così fatto che in tutti i suoi discorsi faceva professione