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I Vicerè 485

senza le grida di don Blasco e le commedie di donna Ferdinanda, gli aveva risposto chiaro: «Coi libri, caro mio, nessuno ha mai fatto quattrini; tu ne farai meno degli altri perchè non hai saputo far nulla mai. Se vuoi stampar l’opera, nessuno te lo impedisce; ma io non ho denari da buttar via in queste imprese.» Don Eugenio accettava a capo chino il predicozzo, come riconoscendo di meritarlo, ossequente ed umile dinanzi a quell’imbroglione che sputava sentenze, e come s’era arricchito? a spese delle casse pubbliche, manipolando gli appalti, facendo ogni sorta d’imbrogli!... «Almeno,» don Eugenio insisteva, «farai comprare il libro alle biblioteche dello Stato? A te non costa nulla, sei tanto influente!... Basterà che tu dica una parola....» Il deputato ascoltava la lode a occhi socchiusi, beatamente. Infatti i bei giorni erano tornati per lui; dopo l’atteggiamento preso nella quistione romana aveva rimesso il tallo; l’elezione del novembre Settanta era stata un altro trionfo. Sì, gli sarebbe bastato dire una parola per aiutare il fratello; tuttavia, alle insistenze di costui, rispondeva che avrebbe visto, che ci avrebbe pensato, preso da uno scrupolo: «Che cosa si potrà dire? Che mi giovo del mio credito per procurar favori alla mia famiglia?...»

Don Eugenio allora s’era rivolto al principe. Questi aveva negato sulle prime, come meglio aveva potuto, ma in fin dei conti gli riusciva difficile insistere in un rifiuto crudo crudo, poichè egli non avea tanta confidenza con lo zio da mandarlo a spasso, e nemmeno poteva addurre ragionevolmente la mancanza di quattrini; perciò s’era lasciata strappar la promessa d’una anticipazione d’un par di migliaia di lire, aspettando a sborsarle che la sottoscrizione fosse a buon punto. Frattanto don Eugenio, allettato dalla promessa, veniva a palazzo quasi ogni sera, con grande mortificazione della principessa che non poteva soffrire la vista della famelica faccia e dei miserabili indumenti del cavaliere e stava poi sui carboni ardenti, come un’anima del Purgatorio, quando egli cominciava a raccontare tutti i fatti della