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2 | Capitolo primo |
— Sì!... Esce del fumo dalla dispensa.
— Mille tempeste!
— Capitano! Ufficiale di quarto!
— Ohe! Tutti in coperta!
— S. Marco ci aiuti!
— Alle pompe! Alle pompe!
— E quei furfanti fuggono!... —
Un uomo semi-nudo, di statura media, ma tarchiato come un giovane toro, col viso coperto da una folta barba, si slanciò fuori dal boccaporto del quadro di poppa, tuonando:
— Che cosa succede qui? —
L’ufficiale di quarto, che aveva lasciato allora il castello di prua, gli si precipitò incontro, dicendo con voce rotta:
— Capitano... i ribelli sono fuggiti!
— I due maltesi?
— Sì, capitano.
— Ma quando?
— Or ora.
— Ma per dove? Non erano incatenati?
— È vero, ma pare che abbiano spezzato le catene.
— Sangue di Mercurio!... Portatemi un fucile e date ordine d’inseguirli od io....
— È impossibile, comandante.
— Chi lo dice? — urlò il capitano.
— Il fuoco è scoppiato a bordo. —
Il capitano, udendo quelle parole, fece due passi indietro e la sua energica ed abbronzata fisonomia, si era alterata.
— Il fuoco a bordo! — esclamò. — E la polvere che portiamo?... Sei quintali!... Tanto da farci saltare in aria tutti quanti, ma ben alto!... Seguitemi signor Balbo e tu, nostromo, fa’ preparare le pompe e fa’ immergere le manichelle. —
Ciò detto si slanciò sul castello di prua, seguito dal secondo, e gettò un rapido sguardo sul mare.
A cinquecento metri dalla nave, una macchia oscura che si confondeva coi flutti color dell’inchiostro, s’allontanava