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70 Capitolo decimo

moltiplicarsi, uccidendone solamente quando ci occorrerebbero.

— Ma senza zappa.... to’!.... E perchè no?... Possiamo lavorarle.

— Lavorare che cosa?

— Le sbarre di ferro dei nostri pennoni, signore.

— È vero, Enrico.

— Ma ci manca un martello.

— Lo abbiamo: il dorso della scure può bastarci.

— Ma potremo fabbricarci i badili?...

— Li faremo di legno durissimo. Gli alberi che hanno fibre tenaci non mancano.

— Ma noi siamo uomini miracolosi, signore!...

— La necessità aguzza il nostro ingegno, — disse Albani. — Oggi riposiamo, ma domani fabbricheremo le nostre zappe e forse posdomani possederemo degli animali vivi.

— E quando degli uccelli?...

— Quando avrò fabbricato del vischio. Colla pazienza e colla perseveranza, avremo tutto. —


Capitolo XI


Mias Pappan e Boa Constrictor


Si erano coricati subito dopo che il sole era tramontato, contando di alzarsi prima dell’alba per mettersi al lavoro.

Dormivano profondamente sognando già trappole piene di animali e recinti popolati di tapiri, di babirussa, di scimmie d’ogni specie, e di uccelli, quando un urto, che fece oscillare vivamente l’intera costruzione aerea, svegliò bruscamente il mozzo che si era addormentato sulla piattaforma esterna per godersi il fresco della notte.

Dapprima credette di aver sognato e si limitò a gettare all’intorno uno sguardo semi-assonnato; ma un secondo scrollo