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I Nibelunghi 387

A me, a’ compagni miei che qui con meco
Venuti son, deh! concedete voi
Che innanzi a voi ci stiamo in piè, dicendovi
505L’annunzio per che noi fin qui venimmo.
     E la regina: E ciò vi sia concesso
Per quel che dir vogliate, e la mia mente
Sta di tal guisa, che cotesto assai
Volentieri udirò, chè messaggiero
510Voi sète onesto. — La sua mente avversa
Inteser gli altri, ma prence Rüedgero
Di Bechelara disse allor: Con fede
Di grande amore, Ètzel, un sire augusto,
In questa terra, qui, donna, v’invia
515Un suo messaggio. Per l’amor di voi
Buoni fin qui mandò suoi cavalieri,
E v’offre intanto, dall’imo del core,
Amor da doglia esente. Anche egli è presto
Al fermo affetto che già un dì portava
520A donna Hèlche, quale al cor di lui
Sì presso stette. Per virtù ch’ella ebbe,
Giorni infelici ei mena intanto assai.
     Rüedgèr margravio, la regina disse,