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I Nibelunghi 49

All’alma vostra, e quel che v’accomando
125Tutto eseguendo, fate ch’io procacci
Onore a voi con frutto e a’ prodi vostri
Dite che vengan per aita. S’anche
Trentamila campioni in lor sostegno
Avessero cotesti sì gagliardi
130Nemici vostri, sempre a lor di contro
Io resterei, mille soltanto avessi
De’ miei guerrieri. E a me questo si lasci.
     Sempre di ciò grazie vi rendo, disse
Prence Gunthero. — Fate adunque ch’io
135Abbia mille de’ vostri; ecco, di dodici
Più non ho qui de’ miei. La vostra terra
Così difenderò, chè di Sifrido
Sempre con fè vi servirà la mano.
Hàgene ancor ci aiuti, Ortwin pur anco
140E Dancwarto e Sindòlt, cotesti vostri
Cavalieri cortesi. Anche ne venga
Cavalcando con noi Volkero ardito,
Regga il vessillo; ad altri io nol potrei
Meglio fidar. Ma, intanto, i messaggieri
145Fate voi che cavalchino a lor case

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