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I Nibelunghi 33

Prodi seguaci. Or dobbiam noi discendere
Fino all’incontro dell’eroe. — Rispose
Hàgene allor: Ciò ben potete voi
345Con vostro onore. Egli è di stirpe illustre,
Figlio di re possente. E in atto ei tiensi
(Parmi, e Cristo lo sa!) qual di chi giunse
Qui cavalcando per non lieve cosa.
     Disse il re della terra: Il benvenuto
350Egli ci sia. Gli è nobile e gagliardo,
Ed io già il seppi. Giovigli pertanto
Alla terra burgundia esser venuto.
     Così ne andava principe Gunthero
Là 've rinvenne il pro’ Sifrido. Allora
355Il regal sire e i prodi suoi di tale
Foggia accogliean quell’ospite novello,
Che in loro atti cortesi alcun non fue
Mancamento o difetto. Il giovinetto
Avvenente e gentil chinava il capo,
360Da che fatto gli avean gli ospiti suoi
Sì bel saluto. Meraviglia, disse
Il prence allor, di ciò mi tocca, o nobile
Sifrido, perchè mai giunto qui siate

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