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— Li ho presi per carità, — diceva padron Fortunato a chi voleva sentirlo, seduto davanti alla bottega del barbiere. — Li ho presi per non dir di no, quando padron ’Ntoni è venuto a dirmi, sotto l’olmo, se ci avessi bisogno di uomini per la paranza. Di uomini io non ne ho mai bisogno; ma «carcere, malattie, e necessità, si conosce l’amistà»; con padron ’Ntoni poi, che è tanto vecchio, ci si perde quel che gli si dà!...

— È vecchio ma sa il mestiere, — rispose Piedipapera; — non ce li perdete i danari; e suo nipote poi è un ragazzo che tutti ve lo ruberebbero.

— Quando mastro Bastiano avrà messo in ordine la Provvidenza, armeremo la nostra barca, e non avremo più bisogno d’andare a giornata; — diceva padron ’Ntoni.

La mattina, quando egli andò a svegliare il nipote, ci volevano due ore per l’alba, e ’Ntoni avrebbe preferito starsene ancora un po’ sotto le coperte; allorchè uscì fuori nel cortile sbadigliando, il tre bastoni era ancora alto verso l’Ognina, colle gambe in aria, la Puddara luccicava dall’altra parte, e il cielo formicolava di stelle, che parevano le monachine quando corrono sul fondo nero della padella. — È la stessa cosa come quand’ero soldato, che suonava la diana nei traponti, — borbottava ’Ntoni. — Allora non valeva la pena di tornare a casa!

— Sta zitto, chè il nonno è lì a mettere in ordine gli attrezzi, e si è alzato un’ora prima di noi, — gli rispose Alessi. Ma Alessi era un ragazzo che somigliava tutto a suo padre Bastianazzo, buon’ani-