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sempre sull’asta con le dita appuntate, mentre in alcuni di quelli del successore immediato, Silvestro Valier, si trova anche distaccata accennando a benedire. Un’altra novità che pure apparisce per la prima volta nei leoni e nei ducatoni di Francesco Morosini e di Silvestro Valier, è il piccolo segno che serve a indicare la cuffia o camauro che si trova sotto il corno ducale. Questa breve linea o punta non si vede negli zecchini di nessuno dei Dogi che precedono Alvise Mocenigo II, mentre si trova in quelli di tutti i suoi successori. Da queste osservazioni si deduce naturalmente che i pochi zecchini col nome di Alvise Mocenigo, che hanno la destra del Santo appoggiata all’asta e mancano del segno della cuffia, debbano appartenere al secondo (fig. 12), mentre quelli del terzo dovranno avere la destra alzata nell’atto di benedire e il segno visibile del camauro (fig. 13). Siccome però questi due contrassegni si trovano sempre anche negli zecchini di Giovanni Corner II che sta fra i due Mocenigo, così ci è dato concludere che essi siano stati effettivamente introdotti durante il principato di Alvise secondo. Con questi dati io credo si possano con tutta probabilità ritenere del secondo tutti gli zecchini che nella leggenda del diritto hanno una piccola stella dopo il cognome del Doge dei quali si trovano esemplari con la cuffia e senza, con la mano del