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che ci servirà di punto di partenza per determinare i criteri di attribuzione degli spezzati e dei multipli, per identificare quello di Alvise Mocenigo I (fig. 11), vale la stessa norma indicata per quello di Giovanni Corner I. In esso infatti si trova la banderuola1 che manca invece in tutti quelli degli altri tre. Di questo Doge poi non si conoscono le frazioni dello zecchino e nemmeno i multipli, all’infuori di una prova del doppio zecchino che esiste soltanto al Museo Bottacin, e neppure si conoscono altre monete comuni ai tre Dogi omonimi che seguirono a grande distanza di tempo, per cui, con la semplice indicazione ora fornita, esso rimane fuori della disamina da me intrapresa.


  1. Veramente nell’esemplare disegnato la banderuola non si vede e la lettera D è posta in modo da sostituirla: questo avviene non di rado negli zecchini anche di altri Dogi di quel tempo.