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Il ritorno al combattimento.


Apprestate le più sollecite cure alla sua ferita, ripresa la spada, niuno potè trattenerlo dal tornare al combattimento.

La battaglia non piegava d’un palmo. Giungendo alla barricata col braccio involto di panni sanguigni, i pochi suoi Cacciatori superstiti riprendono maggiore lena.

Tutti avevano in quel giorno fatto amplissima testimonianza di onorata virtù; ma l’anima grande, l’eroe della gloriosa giornata era stato il Cattabeni d’inestimabile valore, avventandosi addosso ai nemici così disperatamente, che se fosse stato seguito da maggior numero dei suoi, si sarebbe forse potuto registrare una delle più meravigliose vittorie.

Le artiglierie fracassando quanto incontravano avevano diradato di volontari la barricata; e quando il fumo elevavasi dalla terra, giacenti in gran quantità si vedevano i poveri morti.

Oh! perchè non mi arride genio amico a richiamarmi alla memoria i nomi dei compagni miei, che vi perirono!

Incliti martiri tutti, ai quali ben sarebbe dovuto il suono della lode!

La presenza del prode Comandante essendo stimolo ad operare valorosamente, ognuno rispondeva ai più vigorosi assalti con più gagliarda resistenza. In mezzo a quella incessante grandine di palle, Giovambattista cadde nuovamente ferito ad una gamba. Sollevato da terra venne trasportato al palazzo vescovile.

La virtù dei nostri non poteva vincere così grande furore.

I garibaldini in numero di novecento avevano, saldi e inconcussi, tenuto testa a cinquemila borbonici, che animati dalla presenza dei Principi Reali, il Conte di Caserta ed il Conte di Trani, e dei generali di Stato maggiore, erano venuti con impeto orribilissimo ad investirli gagliardamente.

II combattimento durava già. da quattro ore; molta era stata la perdita della colonna nemica, ma maggiore quella della nostra schiera. Si disse che i volontari morti e feriti fossero quattrocento, ma nessuno li aveva contati.

Il fuoco andava dalla parte dèi nostri scemando per mancanza di difensori e munizioni.

La ritirata.


Il Vocchieri che suppliva il Comandante, riconosciuta l’impossibilità di continuare una difesa, che non conduceva a salvamento, ordinava di cessare il fuoco.

Il Bertoni, aiutante maggiore del Battaglione Cacciatori di Bologna,