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altrotanto, di marmoraria operatura, uno di trigle rubente strisso, et uno di petra nigella obstante al celte più nigra, et di magiore duritudine dilla patavia illustrissima di sua natura, sencia fricatione di cylindro, overo cum pulvicula, et abuligine, exclusa la regula dilla crassitudine sextante, overo dodrante, né cum ritractione sesquipedale, né bipedale, ma como sopra è recensito, et cum tale mensuratione tuti gli altri. Sopra il supremo grado dilla nigerrima petra, uno ambiente, et elegante columnulato picnostylo promineva, intercisa la sua continuatione, overo intervallata alla regula dilla latitudine degli ponti observanti quella dille strate. Gli quali egregii ponti debitamente erano tecti dalla intemerata pergulatione supra il fiume, et quantunque directamente le strate tendesseno al centro, non erano per questo gli gradi dal suo integro circinao intersecti. Poscia como di proximo è dicto, sopra lo ascenso degli gradi era dille collumnelle tanta laxatione, quanta la latitudine dille itione praestavano. Ma la regia via de directo alla porta dil mirando circo tendente, dall’angustiare dille linie al centro opportunamente exclusa extava, et sola aequabile, et uniforme in la sua latitudine et il superascenso degli gradi se acclivava commodissimamente scansile. Et peroe in questo loco necessariamente gli scalini se trovavano discontinui. Il quale picnostylo cum duplicate columnule le plinthide delle spire, dille quale a normica distributione la una cum l’altra negli anguli per linea diagonale facevano mutuo contacto, nelle pleure recte intersite cum successiva copula, tra due una di alternata coloratione di praestante diaspro illucentissimo, et tra omni septe una quadrata di rubente resideva, capitata di una perlucida pila aenea deaurata, et le altre parimodo, ligate et concincte cum una trabecula, zophorulo, et coronicula dilla materia et coloramento dilla quadrata, cum decentissimi liniamenti. Supprimente gli capituli dille columnule, dille quale le interstitie di calcedonico constavano, in numero sei, una tra due di virente diaspro, di multiplice maculule pergutato, cum debita et sotiale distantia. Sopra il quale iucundissimo picnostylo vidi lascivamente discurrere et pausare innumeri pavoni, albicanti, rubri, et dil suo colore rotati alcuni, et altri cum le spectatissime pinne demisse, indi et quindi intermixte le specie tute degli psitaci cum non mediocre ornato et delitioso obiecto dilla dicta operatura. Gli fronti degli gradi vedevase exscalpti mirificamente di nobile, et assyriana innodatura, et per suo magiore expresso, lo interscalpitio venustamente era stipato plenamente di materia in rubro azurina, et negli nigri di candidante farcimento.