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simigliante gli fece fare, continuando le virgine nel suavissimo canto dille gratissime Ode. Facto et peracto questo la insigne simpulatrice le mane sue cum acre diligentia lavò, et Polia parimente dal sacrato sangue. Perché non liceva altro contacto. La sacerdotula l’aqua purissimamente expiata infundendo, cum il gutturnio aureo, et ricevendo la sacrata lotura nel simpulo d’oro. Polia daposcia ammonita dalla peritissima Antistite, cum una spongia virgine, quelli sanguinei charactere tersissimamente assuctoe. Et nella lotura dille purificate mane comprimentila la lavò diligentissima. Poscia la Monitora, tutte cum la facia al pavimento rivoltate, quella lavatura tremebonda, et cum venerando ministerio divotamente sopra lo ignitabulo fundete. Diqué desubito uno fumo prosilite al convexo coelo dilla cupula paulatinamente ascendente, incontinente che cusì essa hebbe facto, et ad terra prona provolutasi. Ecco pauculo instante repentinamente io sentiti movere, et la grave terra diquassare sotto ad gli rotondi genui, cum inopinabile strepito nel aere, et nel Templo cum uno horrendo stridore tonante, non altramente, che si dal alto coelo nel remenso pelago cadere subitaneamente una grande mole se sentisse, et gli stridenti cardini dille auree valve derono fremito nel fornicato Templo. Quale in una sinuosa spelunca il tonitro infracto inclusamente tonasse.