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gnor Stefano Benincasa gli diede l’acqua alle mani; Il Marchese Francesco Estense Tassoni la salvietta; Il Commendatore Alessandro Fanelli servì di Scalco, e’l Cavaliere fra Cesare Nappi di coppa, & ogni volta, che Sua Maestà beveva, aggiustati li dovuti segni, si sparavano i cannoni della fortezza. Monsignor Luigi Gallo Vescovo d’Ancona Cavalier principale d’Osimo, soggetto d’esperimentata prudenza nelle cariche, e maneggi da lui sostenuti per la Santa Sede, stimando, che la Regina dovesse in conformità dell’intruttione di Roma, venir subito alla sua Catedrale, ch’è la Chiesa di S. Ciriaco situata sopra uno di quei Promontorij, fecela apparare di ricche tappezzarie, come pure anche haveva fatto adobbar gli Altari de’ più pretiosi ornamenti. Ma non poté godere di quest’honore, perché stando la detta Chiesa assai lontana dal Palazzo, e sopra l’erto del monte, tralasciò la regina d’andarvi; ma in vece di ciò la mattina seguente, doppo haver udita la Messa nella Cappella di Palazzo, mostrando essa desiderio di vedere le reliquie, che colà si conservano assai insigni, gli Nuntij per l’auttorità Pontificia, che tenevano, ordinarono, che nella medesima Cappella di Palazzo fossero da due Canonici coll’assistenza de’ Signori Operarii transportate, come furono; & una fu la punta del ferro della lancia, ch’aprì il costato di Nostro Signore Giesù Christo, lasciata in Ancona dall’Ambasciatore di Baiazette Imperator de’ Turchi l’anno 1492 quando passò di là alla volta di Roma, ove do-