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sco Maria Sassatelli, i Signori Tadeo dalla Volpe, Gio. Battista Borghesi, e’l Capitano Tomaso Mazzi, che accompagnati da gran numero di Gentilhuomini, con nobilissime livree, complirono con gli ossequij dovuti alla loro riverenza. Le porte, e le contrade erano spallierate di soldatesca, le mura essendo semplicemente all’antica, e senza capacità d’artiglieria, non si puoterono armare. Non smontò alla Cattedrale, come haveva fatto in Ferrara, e Bologna, perché era già notte, onde andossene a dirittura al Palazzo del Vescovato suo alloggiamento, la facciata del quale era tutta illuminata di torcie. Il Cardinale la ricevette, e l’accompagnò sin alle stanze, come pur fecero tutte le principali Gentildonne di questa Patria, che si trovarono in spalliera a piedi delle Scale. L’apparecchio così delle Camere, come delle mense fu superbo, e riccho, poiché la splendidezza naturale del Cardinale non tralasciò cos’alcuna di quello, che si conveniva alla pontualità d’un Regio ricevimento. Cenò Sua Maestà in publico col medesimo Cardinale, osservandosi nel sedere, e nel trattarsi alla mensa lo stile stesso di Ferrara, e di Bologna. Servì a Sua Maestà di coppa il Conte Alessandro Sassatelli, e di Scalco il... Assistevano alla tavola, oltre a buon numero di soggetti qualificati, dodici Paggi figli de primi Gentilhuomini di quella Città. Le figure, ch’adornavano la mensa, erano così ben’archittetate, e con geroglifici sì misteriosi, che la regina fissandosi con l’attentione nel godimento lo-