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anteriore, (come il lettore può giudicare dalla riproduzione che ne diamo) è disegnato con molta franchezza. Evidentemente è d’uno dei tanti pittori di scuola ferrarese che fioriscono sotto gli auspici di Giovanni II Bentivoglio. Non è mancato chi ha pensato al Francia, ma questa ipotesi non ci sembra nè meno degna di discussione. Il Francia ne’ suoi lavori era d’una gentilezza, d’una delicatezza e di una correzione senza esempio. Il S. Giorgio del nostro libro è bensì disegnato con insolito ardire, ma con molte scorrezioni. Il Francia non avrebbe mai così stranamente e così malamente esagerato i muscoli, quali si veggono nelle gambe e nel torace del nostro S. Giorgio. Qualche linea può ricordare l’arte d’Amico Aspertini, ma così dicendo siamo ben lontani dal vo-