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di frate guittone d’arezzo 83


u’ ben regge giustizia,
105né bonitá, u’ malizi’ha podere.
Non con malvagi mai gauder bon pono:
sol dei bon donque esso bon loco appare.
E se per loro boni loco bono hano,
senza loco serano
110malvagi? No, che pur den loco avere.
Ma qual dovem savere,
giustizia e l’orden nostro anche servando.
Com boni l’han bon tale
longe da onni male,
115for d’ogni bon l’han rei, reo del tutto.
Lochi approvati e quali, u’ son diremo;
el bono in ciel credemo,
a convito om con Dio e angeli stando;
e malvagi abitando
120con demon tutti lá sotterra e brutto.
     Vescovo d’Arezzo e Conte magno,
in vostr’amenda metto
esto e mio tutto detto,
e mi vi dono apresso, in quanto vaglio
125di fedel fede e amoroso amore,
fedel bon servidore;
e s’io la segnoria vostra guadagno,
en che manco remagno,
non mal torname bono e gioi travaglio.

XXXII

Difesa ed esaltazione del suo fervore come frate gaudente.


 
     O cari frati miei, con malamente
bendata hane la mente
nostro peccato e tolto hane ragione!
E certo apresso ciò per gran neiente