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348 nota


divisione non lo soddisfacesse — né comprendo perché — tanto da avanzare la poco felice congettura «che sotto il ‛divo gioio’ del cod. si nasconda un ‛diraggio io’ dove l’‛io’ è enfatico». Sono rimasto incerto tra la lezione «gioi ho» che darebbe questo senso: «ma dirò pure; son lieto se in questo ti fo piacere», e quella prescelta: «ma pur dirò lieto, e in ciò ti compiaccio».

v. 12 segg. Cosí il Pell., il quale nota che «o’» del v. 13 è un «ubi» temporale da intendersi ‛quando’. Il Pellizz., pur accettando questa lezione e la relativa spiegazione, osserva (p. 43, nota) che potrebbe anche leggersi: «accompagnato a le’ tu, o sta con ella; gioi’ né ’ntenza ecc.» e spiegare: «Parla d’amore, se sei accompagnato a lei, o stalle vicino, ma non manifestare la gioia che ne provi, né le tue intenzioni». Secondo la lez. da me prescelta è da intendere: Parla d’amore se ti trovi con compagni, ma quando sei dove essa sta, a lei devi celare ogni gioia, ogni intenzione. Il Pellizz. riconosce che «quello consigliato da Bandino non sarebbe certo il miglior modo per fare innamorare una donna di noi», laddove con la spiegazione da lui proposta il consiglio di Bandino risulterebbe «non meno accorto, né meno utile». Ma forse qui non si tratta d’accorgimenti di questo genere.


30, v. 8: «acquistato», pel Pell. è sost.: acquisto. Intendo invece: come il suo bene ha acquistato pregio.

v. 9. In quanto a soddisfazione e gioia, «de ciò» (cfr. al v. 4: «de gioia») non c’è chi possa starmi a pari, a ben considerare ciò che io «ho pari», cioè ciò che io ritengo rispondente. Il Pell. invece legge: «ciò ch’è paraggio» e spiega: «a voler ben considerare che cos’è il significato della parola «paraggio». E cfr. Not., 6.


32, v. 5: «ch’amando»; il «che» è qui temporale e vale: quando.


33, v. 3 seg. Cioè: dove il mio sguardo vi scorge benigna («de bel colore») verso di me.


35, v. 9. Intendo col Par.: non v’è al mondo signore cosí crudele, al quale non osassi, con minor paura, di offrire la morte (cioè di fargli minacce di morte). Perciò il mio cuore pende angoscioso nell’incertezza e trema di tacere e di parlare. Cioè: è piú pericoloso fare a voi, donna, un’offerta d’amore, che a un crudele