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XXXIX. Sul significato e il valore di questa ballata v. Eg. Guitt., 20-22.

v. 30: «loc’ove», oppure «loco ’ve»; comunque: lá dove.


XL. v. 6: «nocimento». Il Val. emenda, né si comprende perché: «non cimento».

v. 10. Intendo: Quando un uomo retto sostiene il male che merita, agisce onorevolmente, ma non è un onore grande.

v. 13. È omesso dal Val., ed è questa forse anche una delle ragioni per cui non s’è reso conto del senso. Anche nella stanza seguente il Val. omette il 13° verso, cioè il v. 33.

v. 24. Intendo: poiché ogni danno gli porta in mente un vantaggio.

v. 28: «se sa», si sa, cioè: sa a sé nemiche.

v. 33. Questo v., omesso dal Val., è il soggetto del periodo: Un grande e grave ministero mostra alla prova l’uomo di valore, perché l’uomo che è ben forte e grande vi finisce bene, n’esce bene, vi trova godimento, e vi si perfeziona; ma chi è, come me, debole e dappoco, n’esce come cera al fuoco.

v. 40: «ruina male», va malamente in rovina.

v. 50. Il v. eccede la misura, che potrebbe essere facilmente ristabilita emendando «operate» in «oprate».


XLI. Tutta la canz. offre difficoltá gravi di interpretazione. Il Val. ha cercato superarle emendando e rifacendo qua e lá versi interi. Tante e tali son le varianti che si è indotti a supporre ch’egli possa aver avuto presente qualche altra fonte. Volendo rimaner fedele al ms., unico, non s’arriva ad ottenere un senso senza sforzo e senza molte dubbiezze. Intendo: O conte Guido N., se un uomo sopporta in pace grandi ingiurie da un suo pari è molto, ma molto piú se da un suo minore, e di gran lunga piú se rende bene per male. E deve mai chi riceve talmente («tal») ingiuriare o non fare alcun bene di fronte a tanto bene? È cosa troppo maggiormente villana per chi è maggiore non studiarsi molto a rispondere col bene al bene; e quanto è piú villano rendere il male dal bene! E se un uomo avanza («anta») da altro uomo in tal maniera («tale»), quanto ha piú da Dio? Quanto piú egli è migliore, maggiormente brutto è sprezzare (?) l’oltraggio. Qual buono si deve dunque rendere del buono che Egli dá, a Dio, ch’è re dei re? Voi, ritenuto maggiore tra i maggiori