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di frate guittone d’arezzo 245

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La caritá.


     O tu, devino amor bon, caritate,
raina de raine e bon dei boni,
for cui giustizia parva ha bonitate,
ní vertú val, ned è merto, u’ nol poni;
     5giustizia umana, u’ tu hai podestate,
no ha mister, che tu sopr’essa doni;
chi ha te, ha di bon tutta ubertate,
e quale no, aver nulla ragioni.
     Catun forte inferm’u morto giace,
10e in te sana e ven salvo catono,
angeli e om con dio galdendo in pace.
     Senza te, dico celo esser non bono,
e terra e paradiso in te si face;
e dov’e’, bon per te fatt’è e ver dono.

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La vera gloria.


     Gloria vera e onor tutto orrato
è render Lui onor, cui solo bono;
in om per sé no è che mai trovato,
cui no onor, ma onta è guiderdono;
     5ed altrui bon laudar laid’è peccato,
e nel secul ontoso esser ragiono.
Fogga onor, chi vol d’onor gran stato,
e segua Dio, cui sol d’onor è dono;
     ché picciol suo vero bon servidore
10è, morto, orrato mei di vivo ree,
e passa el ciel sua laude e ad angel monta,
     e Dio corona lui pone d’onore.
Ahi, che mattezza onor tal cangiar èe
in vil mondan, ch’è fine etternal onta!