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di guittone d’arezzo 19


55e valer sí, che stare
potesse sofficiente en vostro amore.
     Noia e corrotto intralassar dovemo,
pensando quanto dolze e amorosa
será nostra amistá, poi che ’n gioiosa
60parte dolze d’amor rassembreremo;
ch’usando l’om pur de portar piacere,
non conosce che vale;
ma, sostenendo male,
a bene tornando, dolzore
65piò che non sa gli ha savore:
e d’altra parte, amor, voi non savate
para di mia amistate;
ed eo, che ciò pensava,
de voi gioir dottava:
70che non será, sí spero anco valere.
     En le parti d’Arezzo, o nel distretto,
che voi, dolze amor, siate,
mando che vi deggiate
per ciò ch’ho detto allegrare,
75e perché sete for pare
fra le forzose al mondo donne Artine;
ché, sí com’è piú fine
or d’ogn’altro metallo,
son elle, amor, for fallo
80piú fine ch’altre a ciascun bene aletto.

IX

È lontano ed in pena per un fallo d’amore, del quale spera d’esser
perdonato in considerazione della bontá della donna, a cui si affida.


     Lasso, pensando quanto
meve tutto tenìa
en gran piacer la mia — gioiosa gioia;