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di guittone d’arezzo 187

96

In amore la donna maggiore è da considerare «sormaggio»,
la pari maggiore, e la minore pari.


     Ed en ciascuna volsi conto e saggio
ciascun caso guardando, como e quando:
ma le piú volte esser cortese e saggio
e’ se vol propiamente comenzando.
     5E piú ver de la donna ch’è da maggio,
che verso de la pare dritto usando:
ver de la pare vole tale usaggio,
che ver de la minor vole comando.
     Qual è pare, qual maggio, qual minore?
10me pol om dire; ed eo rispondo bene:
quella che ’n convenente altro e maggiore
     è sovra, sovramaggio; quella ch’ene
en altro pare, è ’n ciò maggior forzore;
e quella ch’è minor par simel vene.

97

Cosa deve l’amante dire alla «sormaggio»,


     Dica, o dir faccia, a lei che sormaggio ene,
che ’l sembiante benevol e pietoso,
che ’l piacente piacer che ’n viso tene,
e ’l gran bellor del suo stato amoroso,
     5e ’l pregio fin, ch’al suo valor convene,
e ’l dire e ’l far di lei sí agrazioso,
e tutto ciò che donna ave de bene,
che ’n lei trova om che di natura è uso,
     la fa piacer sí dolzemente, ch’ello
10è lei coralmente fedel, quanto
è sol per ubidir ciò che l’è bello;
     e che merto di ciò vole sol tanto,
che lei piaccia che suo, senza robello,
sia mentre vive; e hal mertato manto.