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di guittone d’arezzo 147

16

La sua donna ha le qualitá per le quali un signore
è in grado di rimeritare il suo servo.


 
     Miri che dico onni om, che servidore
talenta star per avanzar suo stato.
Due cose son che vole aver segnore
a ciò che ’l servo suo sia meritato:
     5conoscenza e poder sono; né fore
d’esse no i dia mert’esser sperato.
Con merta, se non po, conoscidore,
né sconoscente ricco oltra su’ grato?
     Per ch’a signore meo tal donna ho prisa,
10che conoscenza tiella in suo podere,
e ched è ricca a tutta mia devisa;
     ch’eo non disio d’aricchir d’avere,
ma de gioia, ch’è ’n lei de sí gran guisa,
non saveria pensar piú, né volere.


17

La donna non deve deludere la speranza dell’amante che sa servire.


     Qualunque bona donna hae amadore,
che mette opera e fede in lei servire
lealemente a tutto el suo valore,
e non demanda ciò che vole avere,
     5che face como bono servidore
(ché servo no ha giá balia ’n cherere,
ma de’ servire e de’ star speradore
che li proveggia chi dea provedere),
     sí fa reo fallo, se lo fa sperare
10in attendere ciò che li è in desire;
e tale servo dia la donna amare.
     Ma quello ch’è povero di servire
e poderoso di mercé chiamare,
a nulla bona donna dia gradire.