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di frate guittone d’arezzo 119


donque desii e trovi,
20chi valer vol, labore,
for cui pregi’e valore,
piú che villan, non ha giá cavaleri.
     E voi, amico, a cui intendo faccia
bisogno assalto d’onni parte, chere
25vostro valor vedere,
e che val sapienzia
u’ non è pazienzia,
e vol d’onor de prode e de piacere
secondo el valimento
30de catun ben pagare.
Piacciavi di forzare;
e valor e talento,
non bon cominciamento,
tornano a fin ch’apiacenti e a Dio piaccia.


XLVI

In onore di Giacomo da Leona.


     Comune perta fa comun dolore,
e comuno dolore comun pianto.
Perché chere onni bon pianger ragion’è:
perduto ha vero suo padre, valore
5e pregio, amico bono e grande manto,
e valente ciascun suo compagnone,
Giacomo da Leona, in te, bel frate.
Oh, che crudele ed amaroso amaro
ne la perdita tua gustar dea core,
10che gustò lo dolzore
dei dolci e veri tuoi magni condutti,
che, pascendo bon ghiotti,
lo valente valor tuo cucinava
e pascea e sanava