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di frate guittone d’arezzo 111


Laido laidisce tutto e, piú, bello. Guardate,
mercé, donque a non laidire,
25e gradite grazire
le grazie e i piacer soi,
almen quanto gli altroi;
e, poi vol voi, mercé, non lui scifate.
     Bono havi fatto e molto, e fa megli’ora,
30ché lo migliore in bono de bono amore
v’ha sementato in core.
Mercé, ben lo coltate,
ma se non lo locate,
tanti averá contrari, temo mora.

XLII

In lode del legato Pietro da Massa.


 
     Messer Petro da Massa legato,
se di tal fusse e tanta autoritate,
che lauda vi porgesse el meo laudare,
e fusse sí de parte altra sennato,
5che la cara di voi gran bonitate
bene potesse in ragion sua pregiare,
a vertá di ciò fare
è ragion e mercé vostra e talento.
Ma come malvagio om picciulo e vile
10bono, magno e gentile
pregiar po, ché suo pregiar è despregio
e lo despregiar pregio?
E se bon fusse e grande e onrato omo
con saver parvo, como
15in voi pregeria scienza e vertú magno?
E si bon fusse e saggio a compimento,
anche, messer, spavento
che voi, come saggia umil persona,