Pagina:Guido Carocci I dintorni di Firenze 02.djvu/78

62 i dintorni di firenze


Cernitojo. - Casa Pandolfini. — Oggi è semplice casa da lavoratori; ma ai primi del xv secolo era una delle tre case da signore possedute nel popolo di Samprugnano dalla famiglia che dapprima si chiamò de’Salomoni o de’ Torelli e che più tardi assunse il cognome di Del Garbo. Alla fine di quel secolo questi beni erano pervenuti nei Federighi ai quali appartennero fino a che quest’illustre famiglia non venne ad estinguersi nella Contessa Cassandra moglie del Conte Agnolo Pandolfini la quale morendo lasciava tutti i suoi averi alla famiglia del marito.

Il Moro. - Casa Pandolfini . — Fu anche questa, villa dei Del Garbo e seguì i passaggi di possesso della casa precedentemente ricordata.

Calcina. - Casa Pandolfini. — Al pari delle altre due case appartenne prima ai Del Garbo, poi ai Federighi; ma pervenne più tardi in proprietà delle Monache di Posano dalle quali alla metà del xvii secolo l’acquistavano insieme ad altri cinque poderi i Conti Pandolfini.

Montione già Montaione. - Casa Sansoni. — Fu casa da signore che ai primi del xv secolo apparteneva alla famiglia dei Rittafè o Bastari. Alla fine dello stesso secolo pervenne nei Serristori i quali la possedettero per quasi dugento anni. Fu dipoi degli Anforti e da questi passò nei Trombetta e nei Sansoni.

Belvedere o La Torre. - Villa Laborel-Melini. — Una antica torre, che era probabilmente una delle opere di fortificazione chetavano attorno al forte castello di Volognano, dette a questa villa il nome primitivo cambiatosi poi in quello di Belvedere, giustificato dallo splendore del panorama che le si stende dinanzi. Agli ultimi del xiv secolo insieme ad altre ville vicine delle quali abbiamo già discorso, era fra i possessi dei Salamoni, chiamati dipoi Del Garbo, famiglia dalla quale uscirono in gran numero medici e fisici di gran rinomanza. I Del Garbo conservarono costantemente questa loro deliziosa villeggiatura e quando la famiglia venne ad estinguersi, questo come tutti gli altri beni ed il nome passarono per eredità nella famiglia Mozzi. Modernamente la villa fu abbellita e restaurata dal Cav. Luigi