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58 I DINTORNI DI FIRENZE.

di piombatoi e di un ballatoio merlato. Un grandioso cortile a portici, una loggetta, due porte fortificate e riccamente adorne di caratteristiche decorazioni, completarono la costruzione grandiosa che il pittore Prof. Gaetano Bianchi adornò di affreschi di carattere del XIV e XV secolo.

Il palagio o, come meglio si potrebbe dire, il cassero del castello, è la parte più interessante dal lato dell’autenticità, perchè comprende molti resti dell’originario edifizio e ne conserva le forme ed i caratteri. Dalla porta si accede in un pittoresco cortile munito di loggia sotto la quale, oltre ai monumentali ricordi all’architetto Fancelli ed ai suoi cooperatori, il proprietario Comm. Tempie Leader raccolse molti oggetti d’arte e molti frammenti di edilizi fiorentini distrutti nei varj riordinamenti edilizj.

Le sale interne del pianterreno e del piano superiore sono decorate e mobiliate secondo i caratteri del medioevo e contengono non pochi oggetti di mobilia e di adornamento meritevoli di speciale attenzione, parte originali, parte fedelmente imitati. In una sala è una copiosa raccolta di armi antiche, in altra le pareti sono decorate di affreschi del XIV secolo rappresentanti storie della vita di S. Bernardo degli Uberti quivi trasportati da una distrutta cappella che sorgeva nell’orto del monastero di S. Martino in Via della Scala; nella cappella è una bella Annunziazione dei Della Robbia e qua e là sono disposti antichi dipinti, cofani da corredo, maioliche, ferri battuti e oggetti d’indole variatissima. Tutti i lavori di ornato in pietra furono eseguiti da due artefici settignanesi, Angiolo Marucelli e David Giustini e le vetrate delle finestre sono lavori del Prof. Ulisse De Matteis.

Alla morte del generoso e splendido riedificatore di Vincigliata, il possesso del castello e di tutti i molti altri beni vicini è passato nell'eredità in Lord Westbury il quale non manca di provvedere alla conservazione di questo importante e monumentale edifizio.

Chiesa di S. Lorenzo e S. Maria a Vincigliata. — Questa chiesa che fino al XVII secolo era dedicata soltanto a S. Maria, esiste fino dal XII secolo e fu sempre di patronato delle varie famiglie che sì succedettero nel possesso