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126 I DINTORNI DI FIRENZE.

di poi: nel 1607 l’ha Simone Conti, nel 1619 Michelangelo Cenni, nel 1625 la comprano i Carotti, poi va ai Taglini, ai Massetani, ai Patriarchi che la possedevano anche alla fine del XVIII secolo e più modernamente ai Sandrini.

Spicchiarello. - Villa Sandrini. — Il podere sul quale sorge la villa apparteneva nella prima metà del XV secolo ad un Antonio torniaio che lo vendè nel 1451 a Maria Bartola vedova di Giovanni di Sandro legnajolo. Da questa famiglia di legnajoli passò nel 1557 in M.° Carlo Cortesi medico cerusico, poi nel figlio di lui Ippolito e successivamente, verso il 1562, nei Monaci di S. Maria degli Angioli. Da questo momento il podere segue le vicende degli altri beni di quel monastero, fino a che nel 1666 è concesso a livello alla famiglia Taglini, la quale eresse forse la villetta, poi nel 1746 ai Bracci e quindi ai Ricciardi. Entrò nel secolo stesso in proprietà dei Sandrini che tuttora ne sono possessori.

San Martino alle Pergole. - Villa Del Vivo. — Il nome di Pergole, che può supporsi derivato dai pergolati delle vigne che fin dalla metà del XVI secolo possedevano in questa parte del monte desolano i Frati Camaldolesi, restò comune a tre ville che vennero costruite in questa località. Il nome di S. Martino, che non si trova negli antichi ricordi, venne forse dal titolo di qualche cappella quivi esistente. Il possesso oggi Del Vivo segui dapprima le sorti della non lontana villa delle Pergole o degli Angioli. Fu dato a livello ai Bigordi che per pochi anni lo concessero a Scipione Ammirato: fu assegnato per errore ai Frati Serviti, poi tornò ai Camaldolesi che l'allivellarono nel 1666 a Domenico Naccherelli. Più modernamente fu Basili, poi Bardi e da questi passò nei proprietarj attuali.

Casa al Pozzo. - Casa Del Vivo. — Presso la villa Del Vivo, è questo edifizio che conserva i caratteri di un’antica casa da signore. La località si chiamava fino da tempo antichissimo il Pozzo e più modernamente si disse il Pozzo di S. Anna. Della costruzione di questa villa si ha ricordo dal catasto del gonfalone Ruote dal quale risulta che Tommaso di Francesco farinajolo comprò nel 1493 un pezzo di terreno da Dato di Ceri legnajolo e vi